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Laus Deo
la Polifonia Sacra dal Rinascimento al Romanticismo

Hours and date:
domenica 19 Maggio-2024 at 17:00
Place:
Chiesa Borgo Sacco
ROVERETO
Tickets:
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53° Festival regionale di Musica Sacra

Rinascimento al Romanticismo

TOMMASO PECCI (1576-1604)
– Responsorio Tristis est anima mea a 4

WILLIAM BYRD (1540-1623)
– Mottetto Ne irascaris – Civitas sancti tui a 5

G. PIERLUIGI DA PALESTRINA (1525-1594)
– Antifona Veni sponsa Christi a 4

IACOBUS GALLUS (1550-1591)
– Responsorio Ecce quomodo moritur iustus a 4

ALESSANDRO SCARLATTI (1660-1725)
– Salmo Miserere a 4

JAN DISMAS ZELENKA (1679-1745)
– Responsorio Sepulto Domino a 4

DOMENICO SCARLATTI (1685-1757)
– Cantico Magnificat a 4

JOSEPH ANTON BRUCKNER (1824-1896)
– Antifona Os justi a 4

EDVARD GRIEG (1843-1907)
– Inno Ave Maris Stella a 4

Esecutori

Concerto Vocale e Strumentale
LA STAGIONE ARMONICA
Sergio Balestracci, direttore

soprani
FEDERICA CAZZARO
STEFANIA CERUTTI
SILVIA POLLET
SILVIA TOFFANO

contralti
LAURA BRUGNERA
MARIA COSMA
VIVIANA GIORGI
EUGENIA ZUIN

tenori
STEFANO DAL CORTIVO
ALESSANDRO GARGIULO
DAVIDE IOB
MAURIZIO MINELLI

bassi
FILIPPO BORDIN
ALESSANDRO MAGAGNIN
ALESSANDRO PITTERI
NICOLA RAMPAZZO
NICOLA RUGGERO

La lode di Dio è stata cantata in ogni epoca sugli stessi testi liturgici con stili e sensibilità differenti. Questo programma si propone di mettere a confronto queste sensibilità, almeno da cinque secoli a questa parte, in una visione diacronica. Il secolo XVI, il tempo della polifonia per eccellenza, è rappresentato da quattro autori. Il responsorio di Pecci, gentiluomo senese che non fu musico di professione, dimostra che in quel tempo la polifonia era parte costitutiva della formazione culturale delle persone di rango elevato. In Italia la figura di Palestrina è quella più rappresentativa della grande stagione polifonica: l’antifona Veni Sponsa Christi precedeva il Magnificat ed era riferita alla Vergine; il suo andamento basato sull’imitazione e sulla naturalezza nell’impianto vocale costituisce un esempio significativo del grande polifonista. L’andamento omoritmico, in cui tutte le voci cantano simultaneamente lo stesso testo, è invece caratteristico del responsorio di Gallus: con questa tecnica l’autore riesce a creare un’intensa espressività tale che in seguito questo brano fu ripreso da Haendel e da Mozart. Byrd, anch’egli vissuto tra il XVI e il XVII secolo è ben rappresentato dal mottetto a cinque voci tratto da Isaia («non ti adirare o Signore per la nostra malvagità»), in cui la sapienza contrappuntistica non oscura la profonda fede cattolica che l’autore conservò anche durante il regno di Elisabetta I e del successore Giacomo I Stuart che professarono l’anglicanesimo. Il passaggio dal sei al Settecento è rappresentato dai due Scarlatti: il padre fu significativo rappresentante della scuola napoletana e fu attivo in tutti i campi della musica, da quella sacra al melodramma; il figlio, prima di divenire il celebre compositore alla corte di Spagna, fece le sue prime prove in Italia soprattutto nella polifonia sacra. Zelenka, grande compositore boemo, fu attivo tra Germania e Austria e come molti musicisti del suo tempo venne a studiare la musica italiana a Napoli dove pare incontrasse lo stesso Alessandro Scarlatti. Zelenka, stimato da Bach, attende ancora, per lo meno da noi, una doverosa riscoperta. L’antifona di Bruckner si riferisce all’Introito IV; l’autore, cresciuto in ambito austriaco, fu iniziato fin da ragazzo alla coralità e questo gli conferì una particolare disposizione per la composizione corale: in questo brano sono sapientemente usate diverse tecniche: l’alternanza tra omoritmia e imitazione, lo sdoppiamento delle sezioni, l’utilizzo dell’intera gamma corale, dal grave all’acuto, raggiungendo un effetto suggestivo. Le moderne concatenazioni armoniche del norvegese Grieg sul bellissimo testo dell’inno Ave Maris stella chiudono questo percorso in modo luminoso e quasi liberatorio, dopo il cammino attraverso il contrappunto antico.

Sergio Balestracci

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Missa pro defunctis 7 v. (Excerpt) Ahi que dolor (excpert)